TEMPESTA TROPICALE NUMA - TROPICAL STORM NUMA
di Daniele Bianchino


IL 17 Novembre 2017 si e' sviluppato un ciclone tropicale sul Mar Ionio, nel Mediterraneo centrale. La tempesta, chiamata NUMA dal centro meteorologico dell'universita' di Berlino (ZENON per i greci), si e' formata dal processo noto come transizione tropicale (tropical transition) che permette la trasformazione di una depressione extratropicale in un ciclone subtropicale e successivamente tropicale, o piu' semplicemente da un ciclone a cuore freddo (cold core) in un ciclone a cuore caldo (Warm core). Con questo processo hanno avuto origini anche alcuni cicloni tropicali del nord Atlantico, come Karl novembre 1980, Vince ottobre 2005, Grace ottobre 2009, Alex gennaio2016, Arlene aprile 2017 tutti sviluppatisi su superfici marine comprese fra 19 e 24*C.

FORMAZIONE

IL 14 Novembre una goccia fredda (cut-of) si isola sul Mediterraneo centrale. IL sistema viene chiamato NUMA dall'istituto meteorologico di Berlino. La depressione extratropicale ha valori di circa 1000 hpa sull'Italia centrale. Nelle ore successive si sposta verso sud ovest. La mattina del 15 Novembre la depressione e' sul canale di Sicilia dove inizia ad aumentare la convezione temporalesca. IL diametro del sistema e' di circa 400km. La pressione nel centro depressionario e' risalita a 1005 hpa. Contemporaneamente la circolazione ciclonica prodotta da Numa invia intensi sistemi temporaleschi sull'Italia centraleadriatica dove si registrano allagamente e frane tra Pescara e Teramo, ed in particolare sulla Grecia: Mandra, Nea Peramos Platamon, Leptokarya e Megara subiscono pesantissime alluvioni con danni gravissimi e circa 20 perdite umane. Insolitamente, vari modelli di calcolo fra cui gfs, ukm, navgem vedono la possibilita' che Numa evolva in ciclone tropicale sul mar Ionio entro 48h.

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IL 16 Novembre la depressione e' a sud della Sicilia e si sposta ad est-nord/est. Grazie alle acque ancora relativamente calde (21*C) inizia ad acquisire un cuore caldo (warm core). IL sistema aumenta la convezione temporalesca attorno al centro ciclonico. Numa E' ormai divenuta una depressione subtropicale. Anche Meteo France in un Tweet fa notare la tempesta subtropicale sullo Ionio. A causa di qeusto tweet qualcuno dubitera' sulla natura tropicale che acquisira' Numa in seguito, non considerando che Meteofrance abbia lanciato il tweet 24h prima che Numa divenisse effettivamente tropicale. Numa ha un diametro di circa 260km; IL centro del sistema e' di 1006 hpa, i venti di 30kt. Sotto, la depressione subtropicale vista dal satellite Nasa/Modis nel visibile alle 12:00 e all'infrarosso dal satellite Tiros alle 14:23 utc (cliccare per ingrandire):

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IL 17 Novembre Numa e' sullo Ionio, e alternando fasi di indebolimento ed intensificazione continua il suo sviluppo. Nel pomeriggio aumenta la convezione temporalesca e comincia a mostrare evidenti caratteristiche tropicali. Bande convettive e da outflow sono presenti. Le nubi temporalesche cominciano a delineare l'occhio del ciclone. Alle 18:00 del 17 Novembre NUMA ha ormai tutte le caratteristiche di un ciclone tropicale con intensita' di tempesta tropicale. IL diametro e' di circa 250 km. I venti mostrati dal satellite Ascat sono di circa 40 nodi con raffiche stimate di 50 nodi (entro 50km dal centro). La pressione centrale e' scesa al di sotto dei 1004 hpa (cliccare per ingrandire):

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Alle 20:00 utc la convezione temporalesca ricopre l'intero centro della tempesta. IL Mesociclone convettivo centrale e' tipico delle tempeste tropicali ed ha un diametro di circa 190km. IL top delle nubi raggiunge i -63c.
Fra le 23:00 e le 02:00 Numa presenta un occhio perfettamente convettivo. E' un vero peccato che in questo momento la tempesta sia ancora nel buio della notte, altrimenti avremmo avuto un immagine spettacolare di un raro ciclone tropicale ormai maturo sul Mediterraneo centrale; la pressione e' sicuramente inferiore ai 1000hpa, probabilmente inferiore ai 998 hpa. IL top delle nubi arriva a picchi di -65c. IL satellite Ascat mostra venti di 45 nodi ma e' nota la sottostima degli scattometri su cicloni di piccolo diametro, in questo caso 200km circa, come fu anche per l'uragano Vince nel 2005. Inoltre i venti osservati dal satellite Ascat sono misurati in 10 minuti, a differenza di molti satelliti USA che misurano i venti in 1 minuto. Questo puo' portare ad una sottostima fino al 14% dei venti misurati dall'Ascat in 10 minuti. Vista la struttura del sistema e basandosi sulla scala Dvorak, una tempesta T3.0 con venti di 50 nodi (con raffiche stimate di 60-65 nodi entro 50 km dal centro) sembra la stima piu' coerente con questa fase massima di Numa:


Top delle nubi della fase tropicale di Numa fra le 21 del 17 Novembre e le 02:45 del 18 Novembre (cliccare per ingrandire):

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Le due immagini Eumetsat mostrano la tempesta tropicale Numa durante la formazione dell'occhio ed alla sua massima intensita' (50kt) fra le 00:00 e le 01:00 del 18 Novembre. IL diametro e' di circa 200 km:

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Le due immagini dal satelli Tiros-Noaa-Poes mostrano la tempesta tropicale Numa durante le prime ore (notte) del 18 Novembre alle 02:33 e alle 07:14. IL diametro di Numa aumenta fino a circa 240 km (cliccare per ingrandire):

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La fase tropicale di Numa, seppur con segni di cedimento, continua all'alba fino alle 07:45 utc del 18 Novembre. La tempesta ha un diametro di circa 250km (cliccare per ingrandire):

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Eumtesat, Lopp satellitare fra le 06:00 e le 08:00 utc del 18 Novembre:

Durante la mattina del 18 Novembre Numa ha un diametro di circa 260km, comincia ad indebolirsi ed a perdere la convezione centrale; Tuttavvia le immagini satellitari nel visibile, che mostrando le nubi basse e non solo quelle piu' alte o convettive (a differenza dell'infrarosso), ci regalano ancora belle immagini di Numa. E' solo in questo momento che il noaa sul suo sito accenna a Numa come un ciclone dalle caratteristiche ibride, ignorandone la fase tropicale notturna, e l'immagine Noaa/Modis diviene rapidamente popolare sui vari siti e social del Mondo, sebbene, Numa nell'immagine era in chiaro declino e perdeva caratteristiche tropicali:


La fase tropicale principale di Numa quindi e' sfuggita agli occhi di molti, sia esperti che non, ed e' stata compresa fra le 21 del 17 Novembre e le 06 del 18 Novembre. L'immagine all'infrarosso leva ogni Dubbio: Numa alle 13 del 18 Novembre (ora della foto Noaa/Nasa Modis) non aveva in realta' quasi piu' nulla di spettacolare, se paragonata alle 00:00 del 18 Novembre durante la fase tropicale notturna (cliccare per ingrandire):
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Si totalizzeranno 293mm di pioggia in 48h su alcune zone del Salento, con molte aree allagate e la caduta di numerosi alberi a causa di venti oltre 83km/h (45kt), in particolare sulla costa est e sud, presso Leuca e Santa Cesarea Terme, esposte ai mari in burrasca da est. L'area piu' intensa del ciclone Numa tuttavia e' sempre rimasta in mare, circa 60-70 km al largo di Leuca. Un discreto storm-surge con parziale allagamento della costa colpira' il golfo di Corigliano Calabro in Calabria.

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All'arrivo della buio Numa riacquisisce convezione centrale poco prima del landfall sulle Isole Greche. IL sistema ha un diametro di circa 250 km. L'immagine Tiros Noaa-poes e' delle 19:46 utc:

Sebbene Numa (Zenon) avesse perso ormai gran parte della sua intensita', il landfall fra le Isole Greche di Kefalonia, Ithaki e Lefkada produrra' intense piogge e venti fino a 110 km/h (60kt), ma intenso maltempo e un discreto storm-surge colpiranno anche i porti di Nafpaktos, Mesolongi, Antirrio, Patrasso, lungo il percorso del ciclone; In questi paesi gli intensi venti hanno danneggiato ed affondato piccole imbarcazioni da pesca, abbattuto alberi e segnali stradali. Lo storm surge ha allagato alcune aree costiere e le abitazioni piu' vicine al mare, e danneggiato alcune strade, trasportando massi di grandi dimensioni sulle coste. Le intense piogge hanno provocato allagamenti in aree molto estese. Numa provoca ancora un nucleo temporalesco di intense piogge sulla Grecia centro-0rientale prima di disperdersi ed esaurirsi completamente sul mar Egeo la mattian del 19 Novembre.

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CONCLUSIONI:
IL ciclone mediterraneo Numa del Novembre 2017, pur avendo origini inizialmente non tropicali e' stato nella sua fase matura un vero ciclone tropicale con intensita' di tempesta tropicale T3.0. Casi di transizioni Tropicali come quello del ciclone Numa non sono rari sull'Atlantico settentrionale come accaduto nel Novembre 1980 col ciclone tropicale Karl, Vince nell'Ottobre 2005, Grace nell'Ottobre 2009, Arlene nell' Aprile 2017 e molti altri. Tutti questi cicloni tropicali si si sono sviluppati su acque comprese fra 19 e 24*C, quindi al di sotto dei 26*C previsti dalla meteorologia tradizionale; A tal proposito consultare "Revisiting the 26.5*C sea surface temperature threshold for Tropical Cyclone Development". Le rare ciclogenesi tropicali sul Mediterraneo prendono il nome Non ufficiale di Medicane o TLC; Questi termini confondono da anni e non rendono una calssificazione tropicale coerente del fenomeno. Gli studi futuri dovranno analizzare attentamente la fase tropicale di Numa occorsa fra le 20 del 17 Novembre e le 06 del 18 Novembre e non basarsi sulle immagini Noaa/Nasa della mattina del 18 Novembre, dove la tempesta era ormai in evidente declino. I maggior centri meteorologici avevano predetto con largo anticipo la possibilita' di formazione di un sistema tropicale sul Mediterraneo centrale.


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